Mahatma Gandhi diceva “un mondo migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso”.

Ho avuto diverse testimonianze e, dai risultati del sondaggio che ho svolto nel 2021, risulta che molte persone giovani usano i social per seguire motivatori e formatori con lo scopo di imparare cose nuove.

È anche vero che la maggior parte di loro mi ha confermato di non riuscire a fare passi concreti per migliorare se stessi e applicare i consigli ricevuti alla propria vita.

In conclusione, tutti noi preferiamo l’esperienza diretta. Abbiamo bisogno di sentire sulla nostra pelle.

Per migliorare se stessi e per trasformare delle parti di noi, abbiamo bisogno di toccare con la mano la nostra sofferenza o la nostra felicità, e farlo da noi, in prima persona.

I social network ci hanno fatto credere che la vita degli altri sia perfetta, senza preoccupazioni e senza fallimenti ma questo è solo un’illusione.

Sentire quanto sia facile diventare felici quando nessuno sa cosa stai passando nella tua vita, che tipo di storia hai e che esperienze hai vissuto, non permette di fare dei passaggi pragmatici verso il cambiamento.

La soluzione non è nemmeno quella di affidarsi completamente a qualcun altro sperando ci salvi o faccia le cose al posto nostro.

La soluzione sei e sarai sempre TU

Ritengo che sia fondamentale conoscersi in profondità, apprendere strumenti giusti e accettarsi per VIVERE la propria vita secondo i propri valori, i propri limiti e le proprie risorse.

Prima di pensare al cambiamento c’è bisogno di accettare ciò che siamo e accogliere ciò che è stato il nostro vissuto. Dopodiché è possibile lavorare sull’autentico cambiamento e miglioramento.

La ricetta e le indicazioni per essere felici non esistono. Esiste la volontà, la responsabilità, la consapevolezza, l’amor proprio (che non ha nulla a che fare con l’egoismo).

Sento molto spesso frasi come “ho 20, 35 anni, 30 anni… e sono messa ancora così…” (parole e sensazioni di svalutazione, tristezza, rabbia) oppure “la mia amica è già sposata, l’amico è diventato un manager di…, il cugino ha girato il mondo ed è diventato “qualcuno”, l’influencer della situazione ha 20 anni… e io a 35 sto pensando cosa voglio fare da grande… (sottotitolo: ah che incapace che sono…)

Chi non ha mai provato questa sensazione?

Ma soprattutto… sai che tutti noi proviamo la sensazione di “non essere abbastanza”? Anche quelli che, ai nostri occhi, sono “bravi” o hanno raggiunto qualcosa di “importante”.

Le pressioni sociali, le aspettative dei familiari e personali sono alte e questo ci fa sentire costantemente sotto osservazione e sotto giudizio.

 

Sai chi è il nostro giudice più feroce?

Siamo noi stessi. Ci svalutiamo, ci giudichiamo, vediamo sempre quello che non c’è e che vorremmo che ci fosse.

Fermati un secondo e fai un elenco di attività che hai fatto negli ultimi anni: parti dalla cose che per te sono scontate o semplici, ma sappi he per qualcun altro potrebbero essere qualità a cui ispirarsi (esempi: ti sei mantenuto gli studi, ti sei laureata, hai ottenuto quel aumento, hai fatto quel viaggio, hai creato un progetto nonostante sia andato bene o male ma hai TENTATO, hai completato un corso….).

Qualunque cosa ti venga in mente fissala, non importa se c’è una vocina che ti dice “ma che cavolata, tutti sono bravi a farlo”.

Puoi dire a te stessa e a te stesso: “Sono stato bravo/sono stata brava e posso essere fiero/fiera di me”

Successivamente fermati ancora e fai un elenco di cose che ti piacerebbe fare, diventare, essere….

Fermati ancora e per ogni di queste cose pensa alle azioni concrete che potresti fare per raggiungere ciò che desideri.

 

Il successo è quando sei te stesso, ti piace quello che fai e ti piace come lo fai – Maya Angelou

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