Il 62% dei lavoratori italiani dichiara di aver vissuto almeno una volta un rapporto tossico con un superiore (Rapporto Gallup, 2023).
Il sentimento di essere odiati dal proprio capo è un’esperienza comune, ma non è sempre facile capire le ragioni. Se hai la sensazione che il tuo capo non nutra un’alta opinione su di te, è importante sapere che non sei solo/a.
Proviamo a modificare per qualche minuto il nostro punto di vista e vediamo cosa accade?
Ciò che percepiamo come “odio” è spesso un mix di bias cognitivi, dinamiche di potere mal gestite e gap comunicativi.
Cambiare prospettiva non significa raccontarsi bugie o giustificare comportamenti scorretti, ma mettersi in una posizione attiva: una posizione in cui possiamo agire, influenzare la situazione e persino cambiarla.
I pensieri determinano le nostre azioni e, di conseguenza, il nostro destino.
Se vogliamo un rapporto lavorativo più sano e produttivo, dobbiamo iniziare dal modo in cui leggiamo gli eventi e reagiamo a essi.
Percepire odio o fraintendere i segnali?
Il cervello umano è programmato per riconoscere le minacce, anche dove non ci sono. Se in passato abbiamo vissuto esperienze negative con figure autoritarie, potremmo essere più inclini a percepire critiche o disinteresse anche quando non ci sono.
Alcuni fattori che possono portarci a questa convinzione includono:
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Bassa autostima: se non ci sentiamo sicuri del nostro valore, ogni gesto neutro potrebbe sembrare un attacco.
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Problemi di comunicazione: segnali non verbali fraintesi, feedback poco chiari o modi di esprimersi diversi possono alimentare la percezione di conflitto.
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Esperienze passate: se un ex capo o un’autorità ha avuto un comportamento tossico con noi, potremmo inconsciamente aspettarci lo stesso trattamento da tutti.
E se il problema fosse reale?
Ci sono situazioni in cui il comportamento negativo di un capo è evidente e tangibile.
Alcune delle cause più comuni includono:
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Mancanza di rispetto: alcuni capi adottano un atteggiamento autoritario e svalutante, spesso per insicurezza o rigidità mentale.
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Problemi di leadership: non tutti i capi sono bravi manager o bravi leader. Mancanza di empatia, incapacità di gestire il team o difficoltà nel delegare possono creare tensioni.
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Questioni personali: talvolta, un capo può trattare male un dipendente per ragioni che non hanno nulla a che fare con lui, ma con dinamiche aziendali o problemi personali.
Cosa puoi fare per migliorare la situazione?

La buona notizia è che ci sono strategie pratiche per affrontare e, in alcuni casi, migliorare la relazione con il proprio capo.
1. Analizza la situazione con lucidità
Prima di saltare alle conclusioni, chiediti:
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Il suo comportamento è sempre negativo o solo in certe situazioni?
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Ci sono altri colleghi che vivono la stessa esperienza?
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Quali fatti oggettivi confermano la mia percezione?
Queste domande ti aiuteranno a capire se si tratta di una tua interpretazione o di un problema reale da affrontare.
2. Migliora la comunicazione
Se il tuo capo è freddo o distante, prova a comunicare in modo più chiaro ed efficace. Alcune strategie utili includono:
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Chiedi feedback costruttivo, senza paura del giudizio.
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Sii assertivo, esprimendo le tue idee con sicurezza ma senza aggressività.
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Osserva il linguaggio del corpo, sia il tuo che il suo, per cogliere segnali spesso sottovalutati.
3. Definisci i tuoi limiti
Un ambiente di lavoro sano si basa sul rispetto reciproco. Se il tuo capo ha comportamenti tossici, è importante stabilire confini chiari. Ad esempio, puoi dire con fermezza:
“Apprezzo il feedback, ma preferirei riceverlo in modo costruttivo per poter migliorare il mio lavoro.”
4. Sviluppa il tuo potere personale
Non puoi controllare il comportamento del tuo capo, ma puoi controllare la tua reazione.
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Migliora le tue competenze per sentirti più sicuro di te stesso.
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Circondati di alleati sul lavoro, costruendo relazioni positive con i colleghi.
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Prenditi cura del tuo benessere mentale: mindfulness, sport e tempo libero possono fare la differenza.
5. Prepara un piano B
Se nonostante i tuoi sforzi la situazione non migliora, valuta alternative:
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Segnala il problema alle risorse umane, se c’è un ambiente tossico evidente.
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Cerca opportunità in altri reparti o aziende.
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Affidati a un coach o mentore per lavorare sulle tue strategie di crescita professionale.
Cambia il tuo approccio, cambia la tua vita
La chiave per affrontare un rapporto difficile con il proprio capo è smettere di sentirsi vittime e adottare un approccio proattivo.
Cambiare punto di vista non significa negare la realtà, ma osservarla con maggiore lucidità per trovare soluzioni pratiche ed efficaci.
Il modo in cui vieni trattato dagli altri non è sotto il tuo controllo, ma il modo in cui reagisci sì.
Più impari a gestire la situazione con intelligenza emotiva e strategia, più acquisirai sicurezza e potere personale.
E tu, quale azione concreta vuoi intraprendere oggi per migliorare la tua esperienza lavorativa?